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Diavoleria

by Lantern

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1.
Annunciando il nostro oblio Abbiamo progettato la nostra solitudine Come astro-ingegneri Edifichiamo mondi e varchi siderali. Non ricordo le facce, confondo le storie Di serate passate a dimenticare Di fingere di volere Ogni cosa diversa Da te.
2.
Dinastia e diamanti
 nelle orecchie di mia madre
 la borghese indifferenza 
di due braccia conserte l'istante fu di bellezza 
televisiva armonia il segreto delle ragazze… il sangue le cornici le lampade il videoregistratore 
il profilo scostante di un antico sconcerto e sapevamo che nasceva quel giorno
 come un palazzo d'oro l'irriducibile odio Irriducibile
 curiosità appresa e persa
 in un attimo 
di luminosa incoscienza nasciamo nudi
 moriamo in stracci argento e lustrini
 e sangue e sangue.
3.
Blek macigno 02:47
Il ciliegio fu un duro colpo di… Il miracolo dov’è? è quando ti risveglierai L’auto è andata ma che importa a noi Cominciavano i gloriosi anni della vitalità Il coma, i trenta e tutto quello che fu Tu cavalcavi il boom Figli della bomba È quanto siamo lontani come il mare ma io e te è una vita Quello che ci unisce solo il mare.
4.
Tornasti in fretta quel giorno In tasca qualche lira Cercavi ancora il tesoro, in mano un’avventura. Partimmo a notte fonda Il vento tagliente sul viso In due sulla bici su mari di lava e catrame “Ti prego, Credimi ancora. Che resta sennò? Che resta di noi se falliamo? Se non inventiamo più il mondo, che resta? Dimmi, che resta?” Ora che tutto è svanito Lo scheletro sotto la roccia sono io, che ho sempre creduto non lo saprai mai.
5.
Antonio 02:00
Gnomi e giganti E congegni di legno Nei giorni passati a leggere il vecchio libro di Tony Wolf Abbiamo scolpito in tronchi la nostra utopia.
6.
Siberia 02:25
Portaci indietro Ai tempi delle bugie Nulla era mai quello che credevamo E voi, ancora insieme. Quando te ne sei andato, come mi hai lasciato nella desolazione di una tua vecchia foto quella spensieratezza che non ho ritrovato L’avevi tu in qualche libro di Paul Auster. Qualche giorno dopo cominciò a scrivere una raccolta di poesie, ora perdute, basate sulle tele della mostra: ciascun componimento prendeva il titolo da un quadro di Van Gogh. Furono le prime vere poesie che scrisse; più che un sistema per entrare nei quadri, erano un tentativo di riappropriarsi del ricordo di quel giorno. Ma prima che lo capisse dovevano passare molti anni. Da quando te ne sei andato nel tuo gelido deserto E ci hai incorniciato in una vecchia foto Vedo ancora le luci di casa Guardando dentro al grande telescopio che tu non mi hai mai regalato.
7.
Ma rimarremo come siamo sempre stati, in balia dei turbini, e attraverso le spirali troveremo sempre la via più lunga. Solo ad occhi aperti ci siamo resi conto di essere ciechi, E ora i successi, sotto le dita, hanno la stessa consistenza dei fallimenti. La stessa superficie. Lo stesso peso. Abbiamo viaggiato verso l’orizzonte delle aspirazioni Raccontando storie senza colpi di scena. Abbiamo voluto gridare sempre più forte Senza mai cercare parole migliori. Non lo potevamo sapere, abbiamo sempre girato in cerchio. E anche scavalcando i tracciati dei passi corti e insicuri, siamo passati di fronte alle case senza finestre le stesse dove avevamo già bussato tante volte E bussavamo, troppo forte, troppe volte. Bussiamo ancora Troppe volte, troppo forte. Rimarremo come siamo sempre stati, in balia dei turbini, attraverso le spirali Troveremo sempre la via più lunga. Ad occhi aperti siamo ciechi E gli insuccessi si intrecciano sotto le dita Rileggo tutta la storia Tutte le colpe Tutti gli errori ripeto tutto a memoria cerco nuove gocce trovo solo sabbia cerco nuove gocce nel mare, faremmo prima a lasciarci annegare.
8.
Profeta 04:14
Dannati noi che credemmo alla tua falsa scienza il mondo in fiamme, noi al campo a giocare. Prima di partire promettevo: “tornerò ogni domenica.“ Non ci sarebbe mai stato bisogno di lavare via il sangue dalle ginocchia e le macchie verdi dai jeans. C’erano crepe nell’asfalto, squarciato dagli alberi piantati dentro la strada: profezie di terremoti futuri, che non sapevamo ancora interpretare. Ti ritrovo qualche anno dopo, per quattro anni pieni di storie, poi in un letto d’ospedale e poi mai più.

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released January 13, 2014

www.v4v-records.it
www.fallodischi.com
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Lantern Rimini, Italy

Daniele, Luca, Sergio, Michael, Marco, Giulia, Tommaso

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